Dopo molti mesi di stravolgimento delle nostre abitudini a causa della pandemia molte persone richiedono un supporto psicologico per coltivare la propria resilienza: vediamo che cosa significa questa parola, che spesso compare anche nei telegiornali in riferimento alla tenuta del sistema ospedaliero.
Per definirla in modo chiaro e conciso la parola resilienza è la capacità di risposta a un evento stressante; dal punto di vista individuale è la capacità di sollevarsi quando cadiamo. Significa quindi la possibilità di ritrovare, cercare o creare tutta quella serie di risorse che possono esserci di aiuto a non soccombere in un momento di difficoltà.
I sintomi da stress come ansia, insonnia, disturbi psicosomatici, ma anche irritabilità, nervosismo e ricorso a condotte di compenso disadattive come abuso di cibo, alcol e psicofarmaci hanno avuto un forte aumento durante la pandemia. In condizioni normali le risorse a disposizione alle quali ogni individuo può attingere per fronteggiare un momento di stress e disagio includono anche le attività ricreative, il supporto sociale e le reti amicali e familiari, che sono state però rese meno accessibili dalla pandemia, soprattutto durante i periodi di lock down.
Quindi la resilienza è più che mai diventata in questo momento storico una resilienza personale, ossia legata a ciò che ciascun individuo può fare per se stesso, per attingere a risorse relative alla possibilità di creare armonia e benessere psicofisico. Coltivare routines benefiche per il proprio equilibrio psicologico diventa quindi di grande importanza per sviluppare la propria resilienza.
Torniamo in contatto con noi stessi e con quello che ci aiuta a sentirci bene. Può essere l’attività fisica, la meditazione, ma anche una semplice passeggiata all’aria o la lettura di un libro che nutra la nostra mente allontanando i pensieri negativi. Scegliamo una di queste attività e facciamola diventare una routine quotidiana, uno spazio personale per ritrovare una condizione di maggiore calma ed equilibrio in grado di sostenere il nostro benessere psicofisico durante l’emergenza.