La depressione post-partum è un disturbo dell’umore molto diffuso, che insorge dopo il parto. Essa non va confusa con il Baby blues, una sindrome caratterizzata da pianto immotivato ed irritabilità che si manifesta già poche ore dopo il parto e che generalmente ha remissione spontanea; tale risoluzione favorevole è dovuta alla natura endogena del disturbo, cioè dal suo essere dipendente dal calo ormonale fisiologico dovuto al parto.
La depressione post-partum è invece un disturbo dell’umore che si manifesta attraverso un quadro complesso e persistente che include tristezza e labilità emotiva, disturbi del sonno o dell’appetito, sentimenti di colpa e/o disistima, paura di far del male a sè stessa o al neonato, indifferenza nei confronti del bambino o al contrario preoccupazione costante e immotivata nei confronti di quest’ultimo. Tale condizione rischia di mettere a repentaglio non solo la salute della madre, ma anche lo sviluppo del bambino, poichè può determinare stati di grave trascuratezza dei suoi bisogni psico-fisiologici. Se si notano questi sintomi è opportuno richiedere una valutazione clinica a uno specialista. La maternità è un passaggio fondamentale dell’esistenza umana e spesso l’assunzione del ruolo materno non è così automatico, soprattutto per chi non ha ancora smesso di essere figlio.
Alcuni fattori di rischio vengono ritenuti molto determinanti ai fini dello sviluppo della depressione post-partum: tra essi, lutti recenti in famiglia, assenza della propria madre, scarso sostegno da parte del partner. Altri fattori di vulnerabilità sono condizioni ambientali sfavorevoli, come isolamento, difficoltà di accesso ai servizi, povertà, perdita del lavoro. Inoltre fattori di rischio individuali, come familiarità con i disturbi dell’umore o l’aver avuto già un episodio depressivo maggiore nella propria storia clinica. Chiaramente la presenza contemporanea di più fattori di rischio genera una condizione di rischio cumulativo che aumenta le probabilità di insorgenza del disturbo.In tal caso è bene recarsi da uno specialista e valutare l’opportunità di intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Dott.ssa Isabella Ricci